Il nostro percorso
Possiamo sintetizzare nella seguente espressione la passione che anima
il nostro sodalizio: “lavoriamo nel presente, conosciamo il passato,
vogliamo partecipare al futuro”.
Crediamo che vi sia un mezzo per porre attenzione e tentare di delineare
un percorso della comunità di lingua italiana in provincia di Bolzano:
questo mezzo è la ricerca storica – anche basata su elementi
non conformisti - che non vogliamo ridotta a cronaca e archiviazione,
bensì connessa con una più ampia, multiforme e multidiretta
riflessione culturale alla quale desideriamo possano prendere parte tutti
i soggetti operanti nel nostro ambito territoriale.
Favorire incontri, dunque.
L'associazione ha pubblicato ricerche, organizzato dibattiti, workshop
e seminari, corsi di storia locale; quando utile, è intervenuta
pubblicamente per rimarcare il nostro punto di vista su tematiche specifiche
quali le politiche culturali e economiche.
In estrema sintesi, l'associazione è interessata a continuare il
dibattito - sereno, quanto mai utile e necessario - sul Novecento bolzanino
e provinciale e rapportarlo con il divenire della storia: gli eventi,
le donne e gli uomini che l'hanno forgiata e che la forgiano.
Tra i temi trattati si possono trovare le vicende delle “Semirurali”
di Bolzano (oggi, su nostro fondamentale impulso, divenute un “piccolo
museo”), dell’”Alumix”, l’edificio-simbolo
della Bolzano industriale del recente passato - oggi in bilico tra il
divenire un nuovo polo culturale oppure uno delle centinaia di rottami
industriali che costellano il territorio nazionale.
Sempre alla Bolzano industriale sono stati dedicati due approfonditi lavori
come il “Villaggio Lancia” e “Uomini e macchine”.
Al vivere quotidiano è stato dedicato “Non abbiamo più
caffè”, due volumi pieni di testimonianze sulla Bolzano degli
anni 1940-43. All’ambito museale e sulla necessità di porre
più attenzione ai beni culturali in sede locale la ricerca sfociata
nella pubblicazione de “La politica della memoria”.
Alla città di Merano è stata dedicata particolare attenzione, ponendo in maniera più rilevante l’accento su momenti “pubblici” e intervenendo direttamente, con una serie di workshop e altre iniziative, nel dibattito sulla vicenda culturale, politica, economica e turistica della città del Passirio.
Il 2006 ha segnato poi una tappa fortemente significativa nella produzione storiografica de La Fabbrica del Tempo, che ha dato alle stampe il volume “Le lettere aperte. 1939-1943: l’Alto Adige delle Opzioni”. Il libro è un’antologia di lettere scritte nel periodo delle Opzioni da decine e decine di persone che furono coinvolte in quelle vicende: a seguito degli accordi tra la Germania nazista e l’Italia fascista, infatti, moltissime persone di madrelingua tedesca e ladina furono costrette a scegliere se restare in Alto Adige o “optare” per il trasferimento nel Terzo Reich. Il libro, curato dai ricercatori Christoph von Hartungen, Fabrizio Miori e Tiziano Rosani, si struttura in due parti: nella prima si analizza da vari punti di vista il fenomeno Opzioni, nella seconda è pubblicato integralmente un ampio campionario di lettere che ci restituiscono da diversi punti di vista l’epoca, le sue luci e le sue ombre. La complessa realtà in esame viene trattata secondo quella che è da sempre prerogativa e “modus operandi” de La Fabbrica del Tempo: raccontare la grande Storia anche attraverso le piccole storie della gente comune. Il libro è stato presentato a Bolzano, Merano, Egna, Bressanone, Vadena e Dobbiaco, dando “voce” ai protagonisti delle storie che vengono narrate attraverso la lettura di una serie di lettere da parte di due attori.
Ben consci che le partite aperte in provincia di Bolzano sono molte e importanti, specie sul piano economico, La Fabbrica del Tempo ha voluto indagare anche le politiche energetiche, con particolare attenzione alla Val Venosta. In questo ambito, per non disgiungere l’attualità dal nesso storico e per rimarcare l’importanza di cogliere la continuità degli eventi, è stata organizzata una ricerca che sta giungendo a termine in questo periodo: una prima fase si è concretizzata nel 2004 nella mostra e nel cd-rom “Voci e volti della modernità” mentre è imminente la pubblicazione di un volume.